Alzi la mano chi, in un museo, ha preso almeno una volta le audioguide.
Praticamente tutti.
Ma in quanti l’hanno presa una seconda, e una terza volta?
Molti, molti meno.
Questo perché le audioguide, il più delle volte, sono di una noia mortale.
E se sono noiose per me, che sono appassionata d’arte, figuriamoci per chi magari ha solo un interesse blando.
Qual è quindi il problema delle audioguide?
Si rivolgono al pubblico sbagliato
Il più delle volte le guide danno tantissime nozioni sull’oggetto (o la sala) descritti. Quasi come se l’ascoltatore fosse uno studioso.
Tuttavia, gli studiosi che prendono un’audioguida per saperne di più sono veramente pochi (se ce ne sono), mentre la stragrande maggioranza degli ascoltatori, invece è formata da amatori alle prime armi e ragazzini, che vogliono un altro tipo di esperienza.
L’audio è documentaristico
Conseguenza diretta della serie di nozioni che vengono impartite, è il tono documentaristico dell’audio.
Non che ci sia nulla di male nel genere documentaristico, che anzi spesso può avere diverse variazioni. Tuttavia, le audioguide vengono realizzate in modo piuttosto monocorde, senza movimento.
Questo come effetto ha quello di non coinvolgere l’ascoltatore, che si annoierà molto presto.
Trattano veramente troppe opere
Mettendomi nei panni del curatore di un museo, posso facilmente capire come, per lui, tutte le opere siano ugualmente importanti.
Nei musei, infatti, ci sono interi magazzini colmi di reperti che non hanno trovato posto nell’esposizione, e quelli presentati sono assolutamente il meglio del meglio.
Quindi già selezionare solo un paio di opere per sala può essere difficoltoso e in qualche modo ingiusto.
Sfortunatamente, il pubblico non ha tutte queste informazioni, e il tempo di ascolto richiesto può diventare facilmente uno scoglio insormontabile.
Ho quindi due consigli per te:
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in fase di scrittura, limita le opere ad un massimo di due per sala, con un’esposizione breve e di alcuni minuti. Le persone preferiscono in ogni caso ascoltare qualcosa a cui gli è più facile rapportarsi, quindi meglio inserire qualche nota di costume in più, piuttosto che limitarsi al mero nozionismo.
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In fase di registrazione, muovi di più il testo (dovrebbe essere semplice se sei aiutato dal testo… Ma in ogni caso, cerca di farlo il più possibile!)
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